Come (e perché) configurare GA4

Come (e perché) configurare GA4

Mano a mano che ci spostiamo in un mondo senza cookie, configurare GA4 diventa di vitale importanza per salvaguardare i dati dei clienti.

 

Mano a mano che ci spostiamo in un mondo senza cookie, Google Analytics 4 (GA4) diventa di vitale importanza per analizzare la nostra attività online salvaguardando i dati dei clienti.

 

GA4 non fa affidamento sul monitoraggio dei cookie come Universal Analytics, possiamo quindi continuare a generare rapporti sulle prestazioni del sito Web e delle campagne rispettando le preferenze sulla privacy (vi invitiamo tuttavia a leggere le considerazioni alla fine di questo post rispetto alla compliance con il GDPR e in base alle precisazioni del Garante).

Mentre Universal Analytics tiene traccia delle visite utilizzando i cookie, GA4 fa meno affidamento sui di essi, come tecnologia, avvalendosi della modellazione dei dati e dell’apprendimento automatico per colmare le lacune dovute alle scelte sulla privacy degli utenti.

Ciò significa che per rendere un monitoraggio a prova di futuro, diventa inderogabile configurare fin da subito e iniziare a utilizzare GA4 per proseguire nelle strategie commerciali, stare al passo con la concorrenza e nel contempo rispettare l’utente.

Tracciare i percorsi

I dispositivi desktop e i siti Web tradizionali erano sin qui l’obiettivo principale di analisi da parte di Universal Analytics. Ma, come detto, questa non è più una soluzione attuale né legalmente percorribile rispetto al modo in cui le persone interagiscono con il nostro business attraverso dispositivi, siti Web e app mobili.

Per esempio, quantunque sia disponibile una versione di Universal Analytics per app su dispositivi mobili, i dati raccolti vengono riportati in una proprietà dell’account tramite una serie di rapporti separati. GA4 invece unifica i dati di siti Web e app mobili in un’unica visualizzazione dei rapporti stessi, in modo da poter misurare le interazioni e i percorsi complessivi degli utenti mentre si muovono verso la conversione.

Con l’emergere del marketing omnicanale, che vede le aziende fornire un’esperienza-cliente senza interruzioni su tutte le piattaforme di contatto, dal sito Web all’utilizzo di social, e-mail e app, è importante che esista uno strumento di analisi in grado di tenere traccia di questi passaggi. GA4 mira a farlo in una certa qual misura per l’utilizzo del canale, del sito Web e dell’app.

Sebbene le metriche in piattaforma per prodotti non Google – come commenti, condivisioni eccetera, avvenute su Facebook o Instagram – debbano ancora essere monitorate sulla piattaforma proprietaria (in questo caso Meta), GA4 può tenere traccia delle visite provenienti da questi canali e aiutare a mappare i percorsi dei clienti: qualcosa che – come detto – non può essere fatto in modo unitario in Universal Analytics.
Quindi, GA4 dovrebbe fornire più dati e dettagli per mezzo di un’unica interfaccia così da aiutare gli esperti di marketing ad estrarre più rapidamente le informazioni desiderate.

Configurare GA4

Se non si dispone già di Universal Analytics sul proprio sito o sull’app mobile, è possibile iscriversi a GA4 tramite analytics.google.com e seguire con relativa facilità le istruzioni di configurazione e di installazione del codice.
Per coloro che già utilizzano Universal Analytics, per aiutarsi a configurare GA4 è possibile utilizzare l’assistente di configurazione che si trova in alto al centro dell’area Admin (2), attivabile cliccando sull’icona nell’angolo in basso a sinistra di Universal Analytics (1). Basta fare semplicemente clic sull’assistente di configurazione e, a seconda della configurazione di Analytics, Google suggerirà di collegare un codice di monitoraggio Universal Analytics esistente a GA4 oppure di creare un nuovo GA4 ed installare il codice separatamente.

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Durante la configurazione, GA4 chiederà anche di specificare se si sta monitorando un sito Web o un’app mobile. Questi sono noti come flussi di dati: è possibile avere un flusso di dati che alimenta i dati del sito Web in GA4 e altri flussi di dati che alimentano i dati delle rispettive app mobili iOS e Android in GA4.
Quindi, occorre ricordarsi di impostare flussi di dati diversi per il sito Web e per le app mobili, ove applicabile e necessario. Al termine, GA4 fornirà un ID di misurazione e un codice di monitoraggio diversi per ciascuno dei flussi di dati che è possibile utilizzare per collegarsi al proprio sito e all’app mobile.

Perché è importante configurare GA4?

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Codice di monitoraggio

Se si sta configurando un nuovo GA4 sarà necessario aggiungere il codice di monitoraggio al sito web e anche alla app mobile, se presente. È possibile farlo installando il codice di monitoraggio nell’HTML del proprio sito web o scegliendo il tag di configurazione GA4 ed aggiungendo il proprio ID di misurazione GA4 in Google Tag Manager, se si utilizza GTM. Non è necessario aggiungere il codice di monitoraggio in Google Tag Manager: sarà sufficiente il numero ID della misurazione.

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Quando si tratta di installare app mobili, è essenziale inserire il tag ID di misurazione GA4 corretto sul sito Web e sulle app mobili per unificare i dati nell’interfaccia GA4. In caso di difficoltà, uno sviluppatore di app sarà in grado di fornire l’aiuto necessario ad eseguire l’installazione.

Google Signals

Una volta che si è installato il proprio codice e si stanno registrando i dati, occorre assicurarsi di impostare i signals (Google Signals) per abilitare il motore di modellazione dell’audience di GA4: questo consentirà di operare sul sito web anche in assenza di cookie. GA4 chiederà di abilitare i signals durante la configurazione. Se è necessario modificare queste impostazioni, è possibile farlo nella sezione Raccolta dati in Impostazioni dati nell’area Amministrazione. Qui la guida dettagliata di Google al riguardo.

Monitoraggio dell’e-commerce con GA4

Per i siti Web di e-commerce, è importante verificare se la piattaforma del sito – come Magento, Shopify ecc. – è compatibile con GA4, quindi aggiungere il codice di monitoraggio GA4 nell’area appropriata nelle impostazioni del sito Web o nel plug-in di analisi.

Per i siti Web che utilizzano Woocommerce, ad esempio, è possibile aggiungere l’ID di misurazione GA4 al plug-in, ma potrebbe servire una seconda installazione del plug-in- anche tramite software di terze parti – per tenere traccia delle transazioni di e-commerce contemporaneamente, sia da Universal Analytics che da GA4.

Quindi, vale la pena controllare con uno sviluppatore web la propria configurazione per decidere cosa è meglio fare al riguardo. Potrebbe essere necessario, infatti, che lo sviluppatore del sito aggiunga manualmente l’output di e-commerce GA4 al sito Web. Anche i dettagli di questa operazione possono essere trovati su Google, per esempio qui.

Monitoraggio delle conversioni GA4

Per la maggior parte, gli eventi vengono automaticamente tracciati in GA4 ed è possibile contrassegnarli come Conversioni nella sezione “Configura” nel menu a sinistra. Quando si fa clic su “Eventi” in “Configura” si vedrà un elenco di tutti gli eventi che GA4 ha tracciato automaticamente. Se c’è un evento che si ritiene essere prezioso e che vale la pena monitorare come conversione, occorre fare clic sul dispositivo di scorrimento e contrassegnalo come conversione.

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Se si desidera monitorare conversioni specifiche, è possibile impostare eventi GA4 in Google Tag Manager scegliendo il tag Evento GA4 e inserendo i propri nomi nonché gli attivatori.
Ad esempio, si può scrivere il nome dell’evento nel tag come qualcosa del tipo: “scarica_brochure_nuovi_prodotti” e selezionare l’attivazione dell’evento quando le persone fanno clic sul testo “Scarica ora” nel percorso della pagina “/nuovi-prodotti”.

Ciò significa che ogni volta che qualcuno fa clic su “Scarica ora” nella pagina dei nuovi prodotti del sito Web, GA4 registrerà un evento specifico relativo a questo download.
La qual cosa garantisce di ricavare più dettagli rispetto agli eventi tracciati automaticamente, i quali potrebbero semplicemente dire qualcosa come “scarica file”, ma senza sapere a cosa si riferisce quel generico “file”. L’aggiunta di tag e attivatori specifici a Tag Manager per inviare i dati a GA4 innalza quindi il livello di dettaglio per cose come il monitoraggio delle conversioni.

Obiettivi URL di destinazione in GA4

Se si sono monitorate le pagine di ringraziamento in Universal Analytics e si desidera fare qualcosa di simile in GA4, anche qui sarà possibile creare eventi di conversione personalizzati nell’interfaccia di GA4. Nella sezione Eventi nell’area Configura, basta scegliere di creare un Nuovo evento e lì basterà impostare le condizioni specifiche per tenere traccia della propria pagina di ringraziamento.

Collegamento ad altri prodotti Google

Dopo aver installato il tag sul sito web e sulle app e aver impostato gli eventi e le conversioni a proprio piacimento, è consentito collegare GA4 ad altri prodotti del comparto marketing di Google come Google Ads, Google Search Console e Google Merchant Center.

È possibile anche collegarsi a Big Query per l’analisi dei big data, anche se potrebbe non essere particolarmente necessario per le piccole e medie imprese a meno che il data mining non sia fondamentale per la propria attività. Nella maggior parte dei casi, sarà quindi sufficiente il collegamento agli strumenti di marketing.
Si potrà anche collegare GA4 in modo nativo ad altri strumenti Google, con l’aggiunta del collegamento Merchant Center a GA4. Questo non è disponibile in Universal Analytics, quindi GA4 fornisce un ulteriore livello di dati sul comportamento di Google Shopping.

Tutti questi strumenti possono essere collegati nell’area Admin di GA4 (al centro della schermata principale): sarà sufficiente fare clic sul prodotto Google che si desidera agganciare e seguire le istruzioni sullo schermo per completare il collegamento. Ed è molto semplice unire gli strumenti quando si accede a Google Analytics con lo stesso indirizzo email che si utilizza per Google Ads, Search Console, ecc.
Una volta completata la procedura, ci vorranno alcune ore per condividere i dati tra i rapporti GA4, ma il sistema fornirà molte più informazioni sulla propria attività una volta finalizzati i collegamenti e si sarà in grado di utilizzare le conversioni GA4 per ottimizzare le offerte in Google Ads durante la transizione a GA4 come strumento di analisi principale.

Collega GA4 ad altri prodotti Google

Creazione di obiettivi GA4 in Google Ads

Dopo aver collegato GA4 a Google Ads, si possono importare obiettivi GA4 in Google Ads e utilizzarli come base per l’ottimizzazione dell’offerta per prepararsi al ritiro di Universal Analytics. Per fare ciò, occorre cliccare sull’area delle conversioni di Google Ads nel menu in alto e selezionare Crea una nuova conversione. Vi veda per esempio qui. Si scelga quindi l’opzione di importazione per poi selezionare GA4. Successivamente sarà possibile scegliere di importare obiettivi web o app in Google Ads. Dopodiché scegliere quali obiettivi importare.

Importa obiettivi GA4 in Google Ads

È di vitale importanza convalidare le conversioni tra Universal Analytics e GA4 in modo da sapere che stanno registrando livelli simili tra loro.

Per farlo in Google Ads, occorre cliccare sugli obiettivi GA4 che sono stati appena importati e modificare le impostazioni dell’obiettivo. Va settato il metodo di registrazione principale su “secondario”, il che significa che Google Ads registrerà l’obiettivo ma non lo utilizzerà per l’ottimizzazione delle offerte.

Significa che sarà possibile continuare a utilizzare gli obiettivi di Universal Analytics per l’ottimizzazione delle offerte e se per un certo numero di giorni e settimane gli obiettivi GA4 e i numeri di conversioni di Universal Analytics in Google Ads saranno simili, sarà anche possibile decidere di cambiare gli obiettivi GA4 in conversione principale per l’ottimizzazione dell’offerta.

Impostare gli obiettivi GA4 su obiettivi secondari da verificare rispetto a Universal Analytics

Non va dimenticato anche di impostare l’obiettivo di Universal Analytics come obiettivo secondario, in modo da poter continuare a monitorare e convalidare tutte le conversioni nel sistema mentre si passa completamente al monitoraggio delle conversioni GA4. È importante non impostare gli obiettivi GA4 e Universal Analytics come conversioni principali, altrimenti gli annunci Google raddoppieranno i rapporti in quanto si andranno a duplicare i dati.

A seconda del tipo di attività: generazione di lead o e-commerce, è fondamentale assicurarsi di non conteggiare due volte le conversioni se si desidera monitorare solo le conversioni uniche. È possibile farlo impostando il conteggio delle conversioni nelle conversioni di Google Ads su “Uno” per gli invii di lead così da non conteggiare tutti i moduli di lead inviati, ma solo gli invii univoci. Con le transazioni e-commerce si potrebbe invece voler contare ogni transazione.

Imposta il conteggio delle conversioni in Google Ads

Per assicurarsi che tutto sia allineato tra GA4 e Universal Analytics in Google Ads, vanno viste le conversioni principali nella colonna Conversioni. È possibile quindi aggiungere la colonna “Tutte le conversioni” che mostrerà sia le conversioni primarie che quelle secondarie. Se le conversioni primarie e secondarie vengono tracciate correttamente, il totale di “Tutte le conversioni” dovrebbe essere il doppio del totale della conversione principale.

Aggiungi tutte le conv. Colonna per testare le conversioni primarie Universal Analytics rispetto a quelle secondarie GA4

Suggerimento: non va dimenticato di impostare l’intervallo di date sull’ora successiva all’aggiunta delle conversioni GA4

Verifica tra piattaforme

Una volta completata la configurazione di GA4 e dopo aver monitorato i dati, è importante impiegare alcune settimane per convalidare la configurazione rispetto ai dati di Universal Analytics. Lo si può fare alternando tra GA4 e Universal Analytics per poi osservare le metriche comparabili tra le due piattaforme. I dati potrebbero non corrispondere al 100%, ma se sono relativamente vicini in termini di metriche, si può decidere di iniziare a generare rapporti utilizzando GA4 come strumento di analisi principale.

Queste alcune delle metriche più comuni da convalidare tra gli strumenti:

Metriche comuni da convalidare

Ora che GA4 è configurato e pronto per monitorare attivamente i clienti e la loro attività, è possibile assicurarsi di tracciare e mappare accuratamente il percorso dei clienti.

Attenzione alla compliance

Dopo lo stop a Universal Analytics da parte del Garante della Privacy, GA4 è sicuramente la soluzione più valida al mantenimento/prosecuzione del proprio lavoro di analisi e nel contempo utile all’adeguamento alle disposizioni del Garante stesso in materia. Occorre però ricordare che:

  • L’indirizzo IP è un dato personale (e purtroppo la funzione “Anonymize IP” offerta da Google non sembrerebbe mascherare a dovere questo dato);
  • Il trasferimento dei dati in USA, soprattutto con la caduta dell’accordo denominato “Privacy Shield”, pone seri problemi di privacy, in quanto gli USA sono un “Paese privo di un adeguato livello di protezione”, come lo etichetta lo stesso Garante, nel suo comunicato.

L’imprementazione o il passaggio al più recente protocollo va quindi eseguito cum grano salis ed in punto di diritto visto che, se anche il Garante non si è ancora pronunciato su GA4, non è così certo che sia una soluzione accettabile se adottata “as is“. In pratica, il trasferimento dei dati negli USA avverrebbe lo stesso o quantomeno potrebbe avvenire.

Nell’attesa che venga rivisto e corretto lo EU-US Privacy Shield attraverso l’assunzione di obblighi più stringenti di tutela dei dati personali degli europei, un accorgimento utile è quello di adottare GA4 abbinando una soluzione server-side, cosa che è stata giudicata da molti DPO e Responsabili Marketing come la migliore in assoluto ed è suggerita anche dall’ufficio del Garante stesso. Il dato non è trasmesso immediatamente a Google, ma viene prima salvato su un server che risiede in Europa e solo da trasferito negli USA, cioè dopo essere stato ‘spogliato’ della sua riconoscibilità.
È possibile in questo modo decidere se e cosa inviare a Google. Siamo così noi (o l’host qualificato che fornisce il servizio) a mettere un filtro ai dati trasmessi. Quindi, se non mandiamo l’indirizzo IP a Google, non ci sarà modo per Google di ricostruirlo.

Inoltre, ci sono importanti vantaggi derivanti dall’adozione di questo tipo di soluzione: gli interfacciamenti server-side danno migliori performance in termini di velocità del sito, di posizionamento nei motori di ricerca (miglioramento SEO in virtù del miglioramento dei parametri di velocità), di qualità del tracciamento (perché non risentono del blocco dei cookie di terze parti che sarà introdotto in futuro su tutti i browser, ma che già oggi è possibile attivare), di performance delle campagne pubblicitarie.

Il rovescio della medaglia è che si tratta di una soluzione che richiede un budget non alla portata di tutti. In genere, le soluzioni alternative a pagamento e “GA4 server side” hanno un costo che varia a seconda del traffico del sito. Possono quindi arrivare a costare diverse migliaia di euro all’anno, con una base di partenza generalmente di circa 500 euro annui, per darvi un’idea. Ma anche no, si veda per esempio l’offerta di Host.it.